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 - Sulle ali di un sogno - di Luigi Bruno -
Foto
 
Di quelle "epiche" giornate, a memoria della storia di un bar, di un quartiere (North Beach) e di una città, è rimasta, fortunatamente, una memoria fotografica.
Intanto le richieste di macchine da caffè e di caffè torrefatto cominciavano a pervenire, a ritmo sempre più intenso, da tutta la baia di san Francisco ed a volte da zone più lontane. Diventò un operare frenetico, realizzato con intelligenza, con amore e con tante idee da sviluppare nel futuro.
 
 
Fu un periodo particolare sotto tutti gli aspetti durante il quale si creò un affiatamento, che durò sempre, tra Franco e le persone che frequentavano il bar, il quale diventò luogo di incontro di artisti, pittori, poeti e fotografi ai quali veniva dato spazio intellettuale per potersi incontrare: tracce di quel periodo furono alcuni quadri, fotografie e disegni con la sua effige, che fu immortalata anche sulla copertina del romanzo, "Death Fires", disegnata dal suo amico David Grove.Perché il suo non era un semplice bar: era un punto di incontro aperto a correnti di pensiero, un po’ come alcuni famosi bar "letterari" italiani in cui la gente poteva discutere le proprie idee, alle quali veniva dato spazio per potersi incontrare.
Foto di Francesco Bruno e Peter Macchiorini
La continua presenza di artisti, in un periodo in cui nel mondo si sviluppava la contestazione civile, rese possibile la divulgazione del modus vivendi di Franco. Non a caso realizzò, il 30 agosto 1978, l’apertura del Museo Italo-Americano con la collaborazione dell’Archeo Club. L’acquisto in Italia di una macchina per la torrefazione del Caffè di grande portata ed i contatti con le industrie italiane costruttrici di macchine da caffè lo misero nella condizione di assumere una visione più ampia del mercato internazionale del caffè e quindi creare uno sviluppo più organico della sua attività ed un mercato di ampie dimensioni invadendo la baia di san Francisco che a quel tempo era ancora aperta a tutte le iniziative (anni ’70). I suoi contati diretti con le industrie italiane gli consentirono ancora di più un maggiore sviluppo. Iniziò i suoi viaggi in Europa alla ricerca di macchine di vario genere e di mobili di arredamento per bar e ristoranti e nei paesi asiatici alla scoperta di nuovi mercati nei quali potere avviare aziende analoghe alla sua e per offrire la sua consulenza tecnico-organizzativa ormai richiesta da operatori di diversi paesi.
 - Sulle ali di un sogno - di Luigi Bruno -
Foto
 
Di quelle "epiche" giornate, a memoria della storia di un bar, di un quartiere (North Beach) e di una città, è rimasta, fortunatamente, una memoria fotografica.
Intanto le richieste di macchine da caffè e di caffè torrefatto cominciavano a pervenire, a ritmo sempre più intenso, da tutta la baia di san Francisco ed a volte da zone più lontane. Diventò un operare frenetico, realizzato con intelligenza, con amore e con tante idee da sviluppare nel futuro.
 
 
Fu un periodo particolare sotto tutti gli aspetti durante il quale si creò un affiatamento, che durò sempre, tra Franco e le persone che frequentavano il bar, il quale diventò luogo di incontro di artisti, pittori, poeti e fotografi ai quali veniva dato spazio intellettuale per potersi incontrare: tracce di quel periodo furono alcuni quadri, fotografie e disegni con la sua effige, che fu immortalata anche sulla copertina del romanzo, "Death Fires", disegnata dal suo amico David Grove.Perché il suo non era un semplice bar: era un punto di incontro aperto a correnti di pensiero, un po’ come alcuni famosi bar "letterari" italiani in cui la gente poteva discutere le proprie idee, alle quali veniva dato spazio per potersi incontrare.
Foto di Francesco Bruno e Peter Macchiorini
La continua presenza di artisti, in un periodo in cui nel mondo si sviluppava la contestazione civile, rese possibile la divulgazione del modus vivendi di Franco. Non a caso realizzò, il 30 agosto 1978, l’apertura del Museo Italo-Americano con la collaborazione dell’Archeo Club. L’acquisto in Italia di una macchina per la torrefazione del Caffè di grande portata ed i contatti con le industrie italiane costruttrici di macchine da caffè lo misero nella condizione di assumere una visione più ampia del mercato internazionale del caffè e quindi creare uno sviluppo più organico della sua attività ed un mercato di ampie dimensioni invadendo la baia di san Francisco che a quel tempo era ancora aperta a tutte le iniziative (anni ’70). I suoi contati diretti con le industrie italiane gli consentirono ancora di più un maggiore sviluppo. Iniziò i suoi viaggi in Europa alla ricerca di macchine di vario genere e di mobili di arredamento per bar e ristoranti e nei paesi asiatici alla scoperta di nuovi mercati nei quali potere avviare aziende analoghe alla sua e per offrire la sua consulenza tecnico-organizzativa ormai richiesta da operatori di diversi paesi.

Appello

Possiedi foto, quadri, filmati, documenti o ricordi che riguardano la Colombaia?
Contatta il Luigi Bruno - Presidente dell'Associazione Salviamo la Colombaia - Cell. 339/8002539
oppure invia una segnazione tramite mail dalla pagina dei contatti sul nostro sito.