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Sulle ali di un sogno

 - Sulle ali di un sogno - di Luigi Bruno  -
Foto interni del negozio con affresco su parete

 
L’inizio di questa nuova attività lo mise nella condizione di dovere liquidare North Beach Bazar, faccenda questa che durò parecchi mesi e che assieme alla attività vera e propria del bar, alla vendita delle macchine da caffè ed alla loro riparazione gli rese la vita molto dura; sempre di corsa nel tentativo di migliorare le cose facendo nel contempo un’ottima esperienza.

 

Manifesto con schizzo del negozio
 
Nel Malvina Coffee, che aveva mantenuto, dopo l’acquisto, la precedente denominazione, vi era, tra l’altro, una vecchia macchina a tamburo rotante per la torrefazione del caffè.Ciò significò che tutta l’attività sarebbe stata improntata su 4 differenti momenti: l’attività vera e propria del bar, la torrefazione e la vendita del caffè, la vendita e la riparazione delle macchine da caffè, la liquidazione di North Beach Bazar, nei quali il suo ritmo di lavoro era divenuto intenso, frenetico e a volte insostenibile. La sua tenacia lo mise nelle condizioni, sempre con grandi sacrifici, di avviare e di mantenere organicamente tutte queste attività ottenendo ottimi risultati.La sua giornata di lavoro iniziava alle 5 del mattino per finire alle 8 di sera ed a volte più tardi, superando anche le 18 ore giornaliere. Una volta, mi raccontò, lo stress al quale si era sottoposto per lungo tempo gli aveva fatto dimenticare tutto, compresa la sua identità.
 
In questo particolare periodo, era il 1971, nostra madre, ammalata di cuore, volle raggiungerlo a San Francisco, dove, purtroppo, morì senza avere potuto gustare i risultati conseguiti dal figlio. Tale triste evento lo prostrò per un lungo periodo di tempo.
Da Grant Street, dove lo spazio era limitato, il 2 giugno 1974, decise di trasferire l’attività al 512 di Union Street, in un locale più ampio disposto su tre livelli. Il trasferimento avvenne con la collaborazione di tutti i clienti del bar i quali erano riconoscenti dei rapporti che Franco aveva saputo creare con loro. Il suo motto fu "Where other Shops Shop".

Sulle ali di un sogno

 - Sulle ali di un sogno - di Luigi Bruno  -
Foto interni del negozio con affresco su parete

 
L’inizio di questa nuova attività lo mise nella condizione di dovere liquidare North Beach Bazar, faccenda questa che durò parecchi mesi e che assieme alla attività vera e propria del bar, alla vendita delle macchine da caffè ed alla loro riparazione gli rese la vita molto dura; sempre di corsa nel tentativo di migliorare le cose facendo nel contempo un’ottima esperienza.

 

Manifesto con schizzo del negozio
 
Nel Malvina Coffee, che aveva mantenuto, dopo l’acquisto, la precedente denominazione, vi era, tra l’altro, una vecchia macchina a tamburo rotante per la torrefazione del caffè.Ciò significò che tutta l’attività sarebbe stata improntata su 4 differenti momenti: l’attività vera e propria del bar, la torrefazione e la vendita del caffè, la vendita e la riparazione delle macchine da caffè, la liquidazione di North Beach Bazar, nei quali il suo ritmo di lavoro era divenuto intenso, frenetico e a volte insostenibile. La sua tenacia lo mise nelle condizioni, sempre con grandi sacrifici, di avviare e di mantenere organicamente tutte queste attività ottenendo ottimi risultati.La sua giornata di lavoro iniziava alle 5 del mattino per finire alle 8 di sera ed a volte più tardi, superando anche le 18 ore giornaliere. Una volta, mi raccontò, lo stress al quale si era sottoposto per lungo tempo gli aveva fatto dimenticare tutto, compresa la sua identità.
 
In questo particolare periodo, era il 1971, nostra madre, ammalata di cuore, volle raggiungerlo a San Francisco, dove, purtroppo, morì senza avere potuto gustare i risultati conseguiti dal figlio. Tale triste evento lo prostrò per un lungo periodo di tempo.
Da Grant Street, dove lo spazio era limitato, il 2 giugno 1974, decise di trasferire l’attività al 512 di Union Street, in un locale più ampio disposto su tre livelli. Il trasferimento avvenne con la collaborazione di tutti i clienti del bar i quali erano riconoscenti dei rapporti che Franco aveva saputo creare con loro. Il suo motto fu "Where other Shops Shop".

Appello

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Contatta il Luigi Bruno - Presidente dell'Associazione Salviamo la Colombaia - Cell. 339/8002539
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