Pubblichiamo il libro di Luigi e Gabriella Bruno La conchiglia tra leggenda mito e magia. Il lavoro rivolge l'attenzione alla conchiglia trattata come importante punto di riferimento nella leggenda, nel mito e nella magia.
Una esplorazione in ambienti del tutto particolari, saturi, in alcuni casi, di notizie così eterogenee da sembrare che scaturiscano da invenzioni” piuttosto che dalla realtà di tanti popoli.
Premessa
La continua ricerca di notizie che riguardano la conchiglia ci ha
indotto ad invadere un mondo che riguarda alcune delle parti delle
conoscenze umane partendo dalla leggenda per arrivare al mito, alla
magia ed a ciò che la conchiglia rappresenta sia in una funzione
apotropaica sia per la protezione dell'uomo di fronte a situazioni
inspiegabili, in particolare modo nei territori sottosviluppati ed in territori
in cui alcuni culti hanno riconosciuto l'uso della conchiglia a protezione
della vita di ogni giorno.
Alcune “stranezze” rilevate in tali ambiti ci hanno consentito di
tentare di sviscerare tali materie per raccogliere notizie e fatti che quasi
sempre si trovano al di fuori della portata dell'uomo comune.
Dalle leggende “si trae la misura con la quale le conchiglie sono
state trattate con delicatezza per riportare il rapporto del vivere umano
con le conchiglie in un mondo quasi incantato”.
Per il mito ha giocato molto la “ narrazione investita di sacralità
relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le
creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto
socio culturale o in un popolo specifico”.
Con la magia “si indica una ipotetica tecnica che si prefigge lo
scopo di influenzare gli eventi e di dominare con la volontà i fenomeni
fisici e l'essere umano, a tale fine può servirsi di gesti, atti e formule
verbali o di rituali appropriati”.
Un compito arduo, questo, che ha consentito di elaborare il
presente lavoro.
Perciò “Non esiste religione senza magia, come non esiste magia
che non contenga almeno un briciolo di religione" afferma Lévi-Strauss.
Ma quale è il ruolo specifico della magia in una società per certi versi particolare come quella degli attuali indios? A nostro parere resta valida l'interpretazione funzionalista che vede nella magia un modo per vincere l'angoscia dell' uomo verso l'ignoto e nel mago un personaggio che 10 riequilibra conflitti di varia provenienza e ristabilisce una reciprocità tra uomo e ambiente, temporaneamente interrotta: ma bisogna andare più in là e vedere la persistenza dei culti e delle pratiche tradizionali come espressioni autenticamente indigene, con cui l'uomo riesce a conoscere se stesso, a misurare le sue possibilità nei confronti del mondo fisico e della cultura in cui agisce e con cui conserva e tramanda determinate etiche e modelli di comportamento, fondamentali per la sopravvivenza della cultura del gruppo. Mac-Lean y Estenos riconosce appunto nella magia una necessità sociale fra i peruviani della sierra”. (Claudio Cavatrunci) Luigi Bruno and Gabriella Bruno
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