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La Colombara di Trapani

Restauri: Camillo Camiliani .

Abbiamo già visto come nel 1586, la Colombara aveva subito delle opere di restauro da parte dell’architetto fiorentino Camiliani, che ha anche lasciato un grosso volume di scritti e disegni di torre restaurate e progettate in tutto il territorio costiero siciliano. Scrive Marina Scarlata ne “L’opera di Camillo Camiliani”: “Il 1 luglio de 1583, con l’occasione dell’incarico dato a lui capitano, si destinò ad accompagnarsi a lui Camillo Camiliani, che doveva compiere il giro dell’isola, come da mandato de viceré Marcantonio Colonna, avendo cura di «riconoscere insieme le circonferenze del Regno et descriverla in carta, specificando tutte le cale et i luoghi dove siano le torri et porti marittimi, e dove si designerà fare altre torri». L’altra data è quella del primo agosto, scritta sempre dal capitano Fresco: “Il primo agosto arrivai in la sopradetta città di Trapani giontamenti con il detto magnifico Camiliani”. Continua la Scarlata: “Niente di più naturale che la corte avesse disposto finalmente di approfondire il progetto abbozzato da Spannocchi sul territorio e di fare eseguire il dettaglio del rilievo geografico delle coste, per verificare i luoghi dove sarebbero sorte le nuove torri, anche a confronto con le precedenti”.

Così Camillo Camiliani descrive Trapani: “Trapani secondo Tolomeo et Plinio, Polibio et Vergilio Torre di san Giuliano. Hoggi questa città è molto nobile et ricca: ma da cui fusse edificata non si trova scrittore, che ne faccia mentione, et è posta nella piegatura del lito in un streto di tera, là dove piglia il nome di Trapani, perché tal voce in greco vuol dire curvo, sonando ancora questo nome Drepano, et anco Trapana, cioè forma di falce. Che questa città fusse edificata da’ Greci, come Erice da’ Troiani, non s’ha per cosa certa. Et ha un bellissimo porto, nobilitato dalla venuta di Enea, secondo Vergilio nel terzo dell’Eneide. Et a fronte d’essa è uno scoglio assai comodo, il quale diede occasione di fabbricarsi una fortezza, la qual è antichissima et a’ nostri tempi è stata restaurata et si domanda la Colombara; accompagnata questa con due altre isolette nel mezo, che abbracciano il mare di maniera che danno forma al porto”. Così scrive pureFrancesco Luigi Oddo inLa Sicilia sotto gli assalti Barbareschi e turchi, Libera Università di Trapani 1990:

“Nel 1583, ebbe l’incarico di perlustrare minuziosamente tutte le coste siciliane e di stabilire in quali punti fosse più conveniente costruire altre torri, tali da formare con quelle esistenti una catena di posti di avvistamento e segnalazione l’uno in vista dell’altro, l’ingegnere fiorentino Camillo Camilliani. Questi, ottenutone l’incarico progettò e costruì un suo tipo di torre d’avviso di cui fu realizzata una serie numerosa, che, sommata a quelle esistenti, rafforzate e restaurate sotto la direzione dello stesso Camilliani, fece ascendere il numero complessivo a 137. Nel 1584, il viceré conte d’Olivares pubblicò le sue «Ordinazioni intorno al guarnirsi le torri di ufficiali, e alla maniera di corrispondersi i segni e le guardie».

 

disegno Castello della Colombaia con l'Artiglieria schierata
Camillo Camilliani - Castello della colombaia con l'artiglieria schierata - 1584, disegno acquerellato
biblioteca nazionale di Torino

 

 

 

La Colombara di Trapani

Restauri: Camillo Camiliani .

Abbiamo già visto come nel 1586, la Colombara aveva subito delle opere di restauro da parte dell’architetto fiorentino Camiliani, che ha anche lasciato un grosso volume di scritti e disegni di torre restaurate e progettate in tutto il territorio costiero siciliano. Scrive Marina Scarlata ne “L’opera di Camillo Camiliani”: “Il 1 luglio de 1583, con l’occasione dell’incarico dato a lui capitano, si destinò ad accompagnarsi a lui Camillo Camiliani, che doveva compiere il giro dell’isola, come da mandato de viceré Marcantonio Colonna, avendo cura di «riconoscere insieme le circonferenze del Regno et descriverla in carta, specificando tutte le cale et i luoghi dove siano le torri et porti marittimi, e dove si designerà fare altre torri». L’altra data è quella del primo agosto, scritta sempre dal capitano Fresco: “Il primo agosto arrivai in la sopradetta città di Trapani giontamenti con il detto magnifico Camiliani”. Continua la Scarlata: “Niente di più naturale che la corte avesse disposto finalmente di approfondire il progetto abbozzato da Spannocchi sul territorio e di fare eseguire il dettaglio del rilievo geografico delle coste, per verificare i luoghi dove sarebbero sorte le nuove torri, anche a confronto con le precedenti”.

Così Camillo Camiliani descrive Trapani: “Trapani secondo Tolomeo et Plinio, Polibio et Vergilio Torre di san Giuliano. Hoggi questa città è molto nobile et ricca: ma da cui fusse edificata non si trova scrittore, che ne faccia mentione, et è posta nella piegatura del lito in un streto di tera, là dove piglia il nome di Trapani, perché tal voce in greco vuol dire curvo, sonando ancora questo nome Drepano, et anco Trapana, cioè forma di falce. Che questa città fusse edificata da’ Greci, come Erice da’ Troiani, non s’ha per cosa certa. Et ha un bellissimo porto, nobilitato dalla venuta di Enea, secondo Vergilio nel terzo dell’Eneide. Et a fronte d’essa è uno scoglio assai comodo, il quale diede occasione di fabbricarsi una fortezza, la qual è antichissima et a’ nostri tempi è stata restaurata et si domanda la Colombara; accompagnata questa con due altre isolette nel mezo, che abbracciano il mare di maniera che danno forma al porto”. Così scrive pureFrancesco Luigi Oddo inLa Sicilia sotto gli assalti Barbareschi e turchi, Libera Università di Trapani 1990:

“Nel 1583, ebbe l’incarico di perlustrare minuziosamente tutte le coste siciliane e di stabilire in quali punti fosse più conveniente costruire altre torri, tali da formare con quelle esistenti una catena di posti di avvistamento e segnalazione l’uno in vista dell’altro, l’ingegnere fiorentino Camillo Camilliani. Questi, ottenutone l’incarico progettò e costruì un suo tipo di torre d’avviso di cui fu realizzata una serie numerosa, che, sommata a quelle esistenti, rafforzate e restaurate sotto la direzione dello stesso Camilliani, fece ascendere il numero complessivo a 137. Nel 1584, il viceré conte d’Olivares pubblicò le sue «Ordinazioni intorno al guarnirsi le torri di ufficiali, e alla maniera di corrispondersi i segni e le guardie».

 

disegno Castello della Colombaia con l'Artiglieria schierata
Camillo Camilliani - Castello della colombaia con l'artiglieria schierata - 1584, disegno acquerellato
biblioteca nazionale di Torino

 

 

 

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