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La Colombara di Trapani

 
 
FONTI STORICHE - LETTERARIE

 
480 a.C.

“Si fonda dai Cartaginesi un propugnolo nell’isoletta Peliade (Colombaia) nella guerra tra essi e i Greci sicilioti” (Ms 50 BFT Cronologia di Trapani).

Altra fonte è quella della fine del VI secolo a.C.: “(Erice) distrutta da Cartagine, fatta eccezione per il santuario di Astarte, nel corso delle operazione militari del 260 a.C., gli abitanti furono deportati nella area sottostante area del porto, dove fu fondata la base navale di Trapani (Dreapanon)”. Questa fonte letteraria è riportata da tantissimi storici tra cui Diodoro Siculo, ma in questo caso è tratta da Insediamenti Fenici e Punici nel Mediterraneo Occidentale di E. Acquaro, M. E. Aubet e M. H. Fantar.

Per fare luce su una possibile data della nascita della Colombara bisogna per forza di cose prendere in considerazione alcune cose. La prima sicuramente è quella della nascita della città, la seconda quelle delle fonti letterarie che passano attraverso gli scritti degli autori greci, latini e arabi, e infine, quelle documentarie.

 

- Fonti storiche letterarie:

Zonara Giovanni (scrittore bizantino, morto al Monte Athos nel 1130ca. Fattasi monaco dopo avere preso parte attiva alla vita della corte, scrisse opere giuridiche e teologiche e soprattutto una Epitome storica fino al 1118, che è una delle poche fonti sicure a nostra disposizione per ricostruire le vicende d’oriente del XI e XII secoli.) VIII 16

“Narra Zonara di Numerio Fabio Console Romano, aver insidiato nell’assedio di Trapani l’isolae la rocca Colombara, che avevano in prima occupato i Cartaginesi, mandate nottetempo delle truppe, che ucciso il presidio la tenessero: ciò udito, soggiunge, Amilcare, col mattino contro quelle si partì, alle quali non potendo Fabio apprestare ajuto Trapani medesima assalse. Di ciò poi atterrito Amilcare, si raccolse dentro le mura; Fabio indi occupò la Colombara, e l’angusto frapposto spazio palustre unì con argini al continente, acciò più facile l’oppugnazione riunisce. Occuparono i Romani Colombara, sotto il consolato di Lucio Metello e M. Buteano Consoli.” (Dizionario Topografico della Sicilia di Vito Amico, Palermo Salvatore Di Marzo Editore 1858)

Δρέπανον - Drepanum, Trapani

Polibio: I 46, 1-3 “Ό μέν οΰν ̉Αννίβας μετà τήν χρείαν ταύτήν έξέπλὲυσε νύκτωρ ̉έτι μετà τω̃ν νεω̃ν λαθών τούς πολεμίους είς τà Δρέπανα πρòς ̉Ατάρβαν τòν τω̃ν Καρχηδονίων στρατηγòν. διà γàρ τὴν ευ̉καιρίαν του̃ τόπου καί τò κάλλος του̃ περί τà Δρέπανα λιμένος ̉αεί μεγάλην ̉εποιου̃ντο σπουδήν oί Καρχηδονίοι περì τήν φυλακήν α̉υτο̃υ. συμβαίνει δέ το̃υ Λιλυβαίου του̃τον ̉απέχειν τòν τòπον ώς άν έкατόν χαί ε̉ίκοσι στάδια.”

Tolomeo: Emporium Segestanorum, cioè il mercato dei Segestiani, e aggiunge che essa è lontana dal promontorio di Lilibeo circa trentotto miglia.

Citata come Drepanum da Polibio, Strabone, Livio, Plinio, Cicerone, Virgilio, Silio, Tolomeo.

Scrisse il bolognese Leandro Alberti (Descrittione dì tutta l’Italia et isole pertinenti ad essa. Venezia presso Paolo Ugolino 1596): “Il qual nome essa ebbe dalla figura della falce, essendovi gettata la falce di Saturno, con la quale gli era stato tagliato il membro genitale, sì come vuole Strabone. Altri dicono, che ella acquistasse cotal nome dalla curvità del luogo ove è posta, simile ad una falce, imperoche i Greci addimandano la falce Drepano. Nel vero, che quando si dice di Saturno, non è dubbio, che è favola”.

Tucidide La Guerra del Poloponneso, VI, 2: “Espugnata che fu Ilio, alcuni dei Troiani sfuggiti agli Achei approdaronocon le loro imbarcazioni in Sicilia, ove si stabilirono ai confini con i Sicani; e tutti insieme ebbero il nome di Elimi: Erice e Segesta furono le loro città. Ad essi si aggiunsero, e con loro abitarono, alcuni dei Focei che, al ritorno da Troia, erano stati dalla tempesta sbattuti prima in Libia e di là poi in Sicilia”.

Plinio lib. I: questa città, per essere sin da quel primo momento molto ragguardevole, e famosa, fu assai a quella Impresa accomodata” (fortificata dai Cartaginesi). “Essendo stato mandato Attilio Calatino da’ Romani in Sicilia contra i Cartaginesi, egli cacciò i presidj de’ forti de’ nemici d’intorno ad Enna, Trapani, Lilibeo, città grandi, e ben munite.

Cornelio Nepote nel suoLibro degli Uomini illustriscrive: “Che essendo stato inviato da Romani in Sicilia, questi cacciò i Presidj de’ porti de’ nemici intorno a Trapani e Lilibeo, Città sin da quel tempo grandi, e ben munite”.

Diodoro Siculo - Biblioteca Storica volgarizzata dal cav. Compagnani. Palermo presso la tipografia dei soci librai Pedone e Muratori 1831.

 

La Colombara di Trapani

 
 
FONTI STORICHE - LETTERARIE

 
480 a.C.

“Si fonda dai Cartaginesi un propugnolo nell’isoletta Peliade (Colombaia) nella guerra tra essi e i Greci sicilioti” (Ms 50 BFT Cronologia di Trapani).

Altra fonte è quella della fine del VI secolo a.C.: “(Erice) distrutta da Cartagine, fatta eccezione per il santuario di Astarte, nel corso delle operazione militari del 260 a.C., gli abitanti furono deportati nella area sottostante area del porto, dove fu fondata la base navale di Trapani (Dreapanon)”. Questa fonte letteraria è riportata da tantissimi storici tra cui Diodoro Siculo, ma in questo caso è tratta da Insediamenti Fenici e Punici nel Mediterraneo Occidentale di E. Acquaro, M. E. Aubet e M. H. Fantar.

Per fare luce su una possibile data della nascita della Colombara bisogna per forza di cose prendere in considerazione alcune cose. La prima sicuramente è quella della nascita della città, la seconda quelle delle fonti letterarie che passano attraverso gli scritti degli autori greci, latini e arabi, e infine, quelle documentarie.

 

- Fonti storiche letterarie:

Zonara Giovanni (scrittore bizantino, morto al Monte Athos nel 1130ca. Fattasi monaco dopo avere preso parte attiva alla vita della corte, scrisse opere giuridiche e teologiche e soprattutto una Epitome storica fino al 1118, che è una delle poche fonti sicure a nostra disposizione per ricostruire le vicende d’oriente del XI e XII secoli.) VIII 16

“Narra Zonara di Numerio Fabio Console Romano, aver insidiato nell’assedio di Trapani l’isolae la rocca Colombara, che avevano in prima occupato i Cartaginesi, mandate nottetempo delle truppe, che ucciso il presidio la tenessero: ciò udito, soggiunge, Amilcare, col mattino contro quelle si partì, alle quali non potendo Fabio apprestare ajuto Trapani medesima assalse. Di ciò poi atterrito Amilcare, si raccolse dentro le mura; Fabio indi occupò la Colombara, e l’angusto frapposto spazio palustre unì con argini al continente, acciò più facile l’oppugnazione riunisce. Occuparono i Romani Colombara, sotto il consolato di Lucio Metello e M. Buteano Consoli.” (Dizionario Topografico della Sicilia di Vito Amico, Palermo Salvatore Di Marzo Editore 1858)

Δρέπανον - Drepanum, Trapani

Polibio: I 46, 1-3 “Ό μέν οΰν ̉Αννίβας μετà τήν χρείαν ταύτήν έξέπλὲυσε νύκτωρ ̉έτι μετà τω̃ν νεω̃ν λαθών τούς πολεμίους είς τà Δρέπανα πρòς ̉Ατάρβαν τòν τω̃ν Καρχηδονίων στρατηγòν. διà γàρ τὴν ευ̉καιρίαν του̃ τόπου καί τò κάλλος του̃ περί τà Δρέπανα λιμένος ̉αεί μεγάλην ̉εποιου̃ντο σπουδήν oί Καρχηδονίοι περì τήν φυλακήν α̉υτο̃υ. συμβαίνει δέ το̃υ Λιλυβαίου του̃τον ̉απέχειν τòν τòπον ώς άν έкατόν χαί ε̉ίκοσι στάδια.”

Tolomeo: Emporium Segestanorum, cioè il mercato dei Segestiani, e aggiunge che essa è lontana dal promontorio di Lilibeo circa trentotto miglia.

Citata come Drepanum da Polibio, Strabone, Livio, Plinio, Cicerone, Virgilio, Silio, Tolomeo.

Scrisse il bolognese Leandro Alberti (Descrittione dì tutta l’Italia et isole pertinenti ad essa. Venezia presso Paolo Ugolino 1596): “Il qual nome essa ebbe dalla figura della falce, essendovi gettata la falce di Saturno, con la quale gli era stato tagliato il membro genitale, sì come vuole Strabone. Altri dicono, che ella acquistasse cotal nome dalla curvità del luogo ove è posta, simile ad una falce, imperoche i Greci addimandano la falce Drepano. Nel vero, che quando si dice di Saturno, non è dubbio, che è favola”.

Tucidide La Guerra del Poloponneso, VI, 2: “Espugnata che fu Ilio, alcuni dei Troiani sfuggiti agli Achei approdaronocon le loro imbarcazioni in Sicilia, ove si stabilirono ai confini con i Sicani; e tutti insieme ebbero il nome di Elimi: Erice e Segesta furono le loro città. Ad essi si aggiunsero, e con loro abitarono, alcuni dei Focei che, al ritorno da Troia, erano stati dalla tempesta sbattuti prima in Libia e di là poi in Sicilia”.

Plinio lib. I: questa città, per essere sin da quel primo momento molto ragguardevole, e famosa, fu assai a quella Impresa accomodata” (fortificata dai Cartaginesi). “Essendo stato mandato Attilio Calatino da’ Romani in Sicilia contra i Cartaginesi, egli cacciò i presidj de’ forti de’ nemici d’intorno ad Enna, Trapani, Lilibeo, città grandi, e ben munite.

Cornelio Nepote nel suoLibro degli Uomini illustriscrive: “Che essendo stato inviato da Romani in Sicilia, questi cacciò i Presidj de’ porti de’ nemici intorno a Trapani e Lilibeo, Città sin da quel tempo grandi, e ben munite”.

Diodoro Siculo - Biblioteca Storica volgarizzata dal cav. Compagnani. Palermo presso la tipografia dei soci librai Pedone e Muratori 1831.

 

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